Vivi la Parola! 2018.02. 19 & 20

Lunedì 19 febbraio 2018

Vedendo le folle, il Signore Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: / «Beati i poveri in spirito, / perché di essi è il regno dei cieli. / Beati quelli che sono nel pianto, / perché saranno consolati.

«Beati i miti,

perché avranno in eredità la terra»

Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, / perché saranno saziati. / Beati i misericordiosi, / perché troveranno misericordia. / Beati i puri di cuore, / perché vedranno Dio. / Beati gli operatori di pace, / perché saranno chiamati figli di Dio. / Beati i perseguitati per la giustizia, / perché di essi è il regno dei cieli. / Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli».

(Matteo 5,5)

I miti sembrano agli occhi degli uomini dei perdenti, perché vengono facilmente sopraffatti da chi è prepotente e quindi emarginati.

Proprio quella terra che sembra loro negata diventa invece la loro eredità.

Ad immagine di Gesù, «mite e umile di cuore», che sulla croce si manifesta come re dell’universo.

La violenza distrugge, mentre la mitezza costruisce, attraversa ogni prova mantenendo la speranza, nella certezza che l’ultima parola è quella di chi ama.

Buona giornata!

don Carlo

Martedì 20 febbraio 2018

Il Signore Gesù diceva ai suoi discepoli: «Voi siete il sale della terra; ma

«Se il sale perde il sapore, con che cosa lo si renderà salato?»

A null’altro serve che ad essere gettato via e calpestato dalla gente. Voi siete la luce del mondo; non può restare nascosta una città che sta sopra un monte, né si accende una lampada per metterla sotto il moggio, ma sul candelabro, e così fa luce a tutti quelli che sono nella casa. Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, perché vedano le vostre opere buone e rendano gloria al Padre vostro che è nei cieli».

(Matteo 5,13)

Quando pensiamo che per trovare soluzione agli immensi problemi dell’umanità dovrebbero cambiare tante cose, rischiamo di mettere in secondo piano che l’unica novità possibile è quella che comincia da me.

Gesù non salva il mondo trasformandolo in una sconfinata saliera, vuole invece che chi lo ascolta sia fino in fondo se stesso, diventando perciò un altro Lui, ciascuno in modo diverso secondo l’azione sempre nuova dello Spirito e immergendosi poi nel mondo per riempirlo di sapore, di senso, grazie alla Sua presenza che opera in noi.

Buona giornata!

don Carlo

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