Un sussulto di fraternità

Recentemente un teologo ha scritto che, proprio perché la pandemia ha toccato tutti gli esseri umani, provoca nella coscienza dell’intera umanità “un sussulto di fraternità” (G. Lafont). Speriamo che sia così e non un processo che ci radica ancor di più nell’individualismo. E allora ripartiamo dalla Parola.

«Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17, 21). Il culmine della storia della salvezza per la rivelazione cristiana, il passaggio dalle tenebre alla luce e dalla morte alla vita, è suggellato da queste parole di Gesù, che rivelano la profondità del mistero trinitario di Dio e del mistero della creatura umana.

Occorre però considerare le implicazioni politiche ed economiche della seguente affermazione: «Non solo io ho bisogno dell’altro e l’altro ha bisogno di me, ma senza l’altro io non sono me» . La dimensione sociale è cioè legata alla dimensione umana e per il credente non c’è altra via al godimento di Dio che nell’assumere pienamente, con la grazia di Dio, l’intrinseca propensione sociale della nostra esistenza. Ne deriva che informare la nostra vita di singoli e la vita dei nostri popoli al bene comune universale è ragionevole perché più funzionale, ma è necessaria per la vita di Dio fra noi. Ciò in realtà è un principio rivoluzionario, perché attiene alla fiducia elementare nella vita.

Ciò che mi spinge a trovare le soluzioni con gli altri è più forte dell’inganno che me li fa scorgere come avversari e nemici.

Non si tratta di negare l’esistenza del male, ma di educarci a scorgere nel desiderio di vita dell’altro ciò che mi accomuna a lui e fare di lui un alleato al mio stesso desiderio di vivere.

Questa fiducia degli uomini e donne di buona volontà può e deve divenire “fermento popolare”, coscienza culturale, senza il quale nessuna decisione politica o economica potrà mai operare quelle correzioni necessarie alla rotta della storia e aprirla al futuro.

Questa è la chiamata a cui la Chiesa è invitata a rispondere oggi … e di questo dovremo essere testimoni e responsabili.

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