Nuovo Messale Ambrosiano dal 29 novembre

Il 4 aprile 2021, Pasqua del Signore, entra in vigore la terza edizione del Messale romano, che va a toccare in alcuni passaggi lo stesso Rito della messa con il popolo.

VIDEO Introduzione al nuovo messale

Questi mutamenti entreranno anche del Messale ambrosiano e cominceranno a essere utilizzati dal 29 novembre 2020 (terza domenica di Avvento Ambrosiano) per le parti comuni.

Lo scopo non è solo quello, pur necessario, di mettere in evidenza i cambiamenti, ma di ritrovare nel Messale il libro per la celebrazione  e la comprensione del mistero celebrato. Comprendere, celebrare e vivere sono la modalità corretta per aprirsi alla novità, che non cancella la tradizione, ma la rende attuale attraverso un linguaggio e una ritualità più facilmente accessibili alla cultura odierna.

I CAMBIAMENTI

  1. Nei riti di introduzione dovremmo abituarci a un verbo al plurale: «siano». Non sentiremo più «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo sia con tutti voi», ma «La grazia del Signore nostro Gesù Cristo, l’amore di Dio Padre e la comunione dello Spirito Santo siano con tutti voi».
  2. È stato rivisto anche l’atto penitenziale con un’aggiunta “inclusiva”: accanto al vocabolo «fratelli» ci sarà «sorelle». Ecco che diremo: «Confesso a Dio onnipotente e a voi, fratelli e sorelle…». Poi: «E supplico la beata sempre Vergine Maria, gli angeli, i santi e voi, fratelli e sorelle…».
    VIDEO Introduzione al nuovo atto penitenziale 
  3. Si arriva al Gloria che avrà la nuova formulazione «pace in terra agli uomini, amati dal Signore». Una revisione che sostituisce gli «uomini di buona volontà» e che vuole essere più fedele all’originale greco del Vangelo.
    VIDEO Introduzione al nuovo Gloria
  4. La formulazione del Padre Nostro riporterà una traduzione più fedele al testo greco, che pertanto viene modificata «rimetti a noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male».  Infatti, come più volte sottolineato da Papa Francesco, “questa è una traduzione non buona. Sono io a cadere, non è Lui che mi butta nella tentazione per poi vedere come sono caduto. Un padre non fa questo, aiuta ad alzarsi subito. Chi ci induce in tentazione è Satana, è questo il mestiere di Satana”.
    VIDEO Introduzione al nuovo Padre nostro

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