Vivi La Parola! 2016.12.15

Giovedì 15 dicembre 2016

Il Signore Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo: «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno.
«Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare
e li pongono sulle spalle della gente,
ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito»

Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente: allargano i loro filattèri e allungano le frange; si compiacciono dei posti d’onore nei banchetti, dei primi seggi nelle sinagoghe, dei saluti nelle piazze, come anche di essere chiamati “rabbì” dalla gente. Ma voi non fatevi chiamare “rabbì”, perché uno solo è il vostro Maestro e voi siete tutti fratelli. E non chiamate “padre” nessuno di voi sulla terra, perché uno solo è il Padre vostro, quello celeste. E non fatevi chiamare “guide”, perché uno solo è la vostra Guida, il Cristo. Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato».
(Matteo 23,4)

Il rischio di cui parla Gesù riguarda ogni persona che ha ruolo di responsabilità verso altri. È molto facile infatti idealizzare le situazioni degli altri, pensare che sia sufficiente un po’ di sforzo per realizzare quello che abbiamo in mente, essere esigenti con i compiti che gli altri hanno. Mentre a ben guardare, non è raro che noi, al riparo di occhi indiscreti, ci prendiamo spazi più rilassati e comodi, trovando sempre tante buone scuse.
Ancora una volta ciò che salva è la condivisione concreta, il fare esperienza diretta della fatica di quelli che ci sono in qualche modo sottoposti. Allora sì che si capiscono tante cose, tanti dogmatismi vengono meno, cresce la comprensione e fioriscono la comunione vera e la gioia.

Buona giornata!
don Carlo

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