Elezioni comunali: lettera aperta dei sacerdoti

LETTERA APERTA IN VISTA DELLE PROSSIME ELEZIONI COMUNALI

Tra un mese ci saranno le elezioni comunali e verrà eletto un nuovo Sindaco.

Come sacerdoti di Gorgonzola (tra l’altro qualcuno con la residenza a Milano e quindi senza diritto di voto in paese!) ci sentiamo in dovere di richiamare alcune attenzioni in merito a questo momento di democrazia cittadina.

Ci sono persone della nostra Comunità cristiana in tutte le liste e persino tra diversi candidati Sindaco: questo è un segno molto bello, perché racconta di una Comunità non chiusa e ripiegata in se stessa, ma capace di farsi carico, attraverso le persone che la compongono, di quella che il Cardinal Martini chiamava la “carità politica”, nella totale autonomia delle proprie scelte e decisioni.

Nessun collateralismo e nessuna ingerenza, nessun voto di scambio e nessun favoritismo.

Ciascuno può votare chi ritiene più capace e competente per la guida e il bene comune della nostra città: anche tra noi sacerdoti della Comunità pastorale ci saranno scelte differenti!

Ci permettiamo solo di raccomandare due cose.

Il diverso orientamento politico non faccia venire meno la comunione e la carità fraterna nella reciprocità: non confondiamo l’unità con l’uniformità e la diversità con la divisione. Dall’unica fede in Cristo, insegna la dottrina sociale della Chiesa, possono scaturire scelte politiche differenti.

La diversità di vedute non porti mai a demonizzare l’altro o a reciproche scomuniche: il rispetto anche di idee differenti non venga meno, come pure la stima reciproca.

Come cristiani impegnati direttamente anche nell’amministrazione della cosa pubblica (quale alta forma di carità), o anche come semplici cittadini che vanno ad esercitare il loro diritto di voto, dobbiamo sentire a noi rivolte le parole di San Paolo: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”.

Che sia così adesso, nell’agone del confronto (non battaglia!) elettorale, e lo sia anche dopo, nel desiderio di lavorare tutti insieme per il bene comune.

I vostri sacerdoti

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