“I care”, cioè: “Mi interessi, mi stai a cuore”. Così diceva don Milani.
E così mi è parso il tono del Consiglio Pastorale di mercoledì scorso, che ha iniziato a confrontarsi sulla realtà della presenza di decine di giovani (anche maggiorenni) che, come tutte le estati, stazionano sui gradini della Chiesa dalle 21.00 in avanti… Presenza che, come testimoniano queste foto, sta degenerando in comportamenti, linguaggi e stili che contrastano non diciamo con la sacralità del luogo (sarebbe pretendere troppo?!), ma con un minimo senso civico: fino a quando si può tollerare che ogni sera 40 giovani bivacchino sui gradini della Chiesa, suonino musica “a palla”, giochino a pallone in piazza tra urla, schiamazzi e tuffi nel naviglio… e che il Sacrista debba venire alle 5.30 a pulire e lavare lo sporco lasciato?!…
Che fare?
La tentazione sarebbe quella di rispondere “di pancia”, con interventi repressivi, scaricando il “problema” ad altri. Ma dal Consiglio è emerso il desiderio di tentare passi di dialogo per far comprendere ciò che è consentito e ciò che non lo è. Dialogo che già da tanto tempo don Lorenzo sta portando avanti (purtroppo dobbiamo dire “stava” portando avanti…), ma che ora deve essere fatto proprio da tutta la Comunità degli adulti.
Un ulteriore passo, anche in previsione dei lavori di sistemazione del sagrato che, a partire dalla “progettazione partecipata” di alcuni anni fa stiamo portando avanti con la Sovrintendenza, sarà quello di apporre un cartello con un “regolamento” per l’uso del sagrato e della piazza (che, a differenza di san Carlo, non è comunale, ma luogo privato).
Alcuni passi sono già stati intrapresi: abbiamo installato diverse telecamere e attivato la collaborazione di vigili e carabinieri per evitare che avvengano atti contro la legalità (come accaduto in passato) e il patrimonio artistico (il nuovo Decreto Sicurezza, all’articolo 24 prevede multe salate e persino il carcere per chi deturpa “beni immobili adibiti a funzioni pubbliche (…) se il fatto è commesso (…) con la finalità di ledere l’onore, il prestigio o il decoro dell’istituzione cui il bene appartiene…”).
Ma evidentemente questi passi non bastano, nonostante interventi diretti personali da parte anche della stessa Sindaca, che non hanno sortito gli effetti sperati.
Non siamo in presenza di persone cattive o in situazione di marginalità: alcuni di loro frequentano l’Università, altri sono di Cernusco e Melzo, la maggioranza di Gorgonzola.
La questione mi pare sia innanzitutto di buona educazione e senso civico: non sporcare, non disturbare, non esagerare, avere rispetto degli altri, delle cose, delle regole. Poche cose ma essenziali per il vivere comune.
Questo vale per la piazza della Chiesa, per le altre piazze, la metropolitana, la scuola, la strada, il nuovo campo di calcio, la panchina, lo skate park… direi sempre. E questo vale per tutti.
Ci sembra importante come Consiglio Pastorale, non “lavarci le mani” e non limitarci a prese di posizione di carattere repressivo (però, se la situazione non migliora, alcuni interventi drastici dovranno gioco forza essere intrapresi) che sposterebbero solo il problema su altre aree cittadine, ma avere a cuore questi giovani e cercare strade educative condivise.
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