Vivi la Parola! 2018.11. 03 & 04

Sabato 3 novembre 2018

Il Signore Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Infatti

«Quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero,

ma perderà la propria vita?»

O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni».

(Matteo 16,26)

Non ha senso accumulare ricchezze su ricchezze se queste non hanno un futuro. Quanto più passano gli anni tanto più ci accorgiamo che i beni materiali non ci garantiscono ciò di cui abbiamo più bisogno: la speranza, gli affetti, la salute.  E in ogni caso non potranno mai risparmiarci l’esperienza della morte.

Saggio è perciò chi accumula i tesori che riempiono di gusto la vita e che ci seguono a che dopo: l’unione con Dio, l’amore per chi ha bisogno, le relazioni autentiche di fraternità e di amicizia.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 4 novembre 2018

II DOMENICA DOPO LA DEDICAZIONE

Un sabato il Signore Gesù si recò a casa di uno dei capi dei farisei. Uno dei commensali gli disse:

«Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!»

Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece molti inviti. All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati: “Venite, è pronto”. Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi. Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare a vederlo; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado a provarli; ti prego di scusarmi”. Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò non posso venire”. Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone. Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”. Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato, ma c’è ancora posto”. Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e lungo le siepi e costringili a entrare, perché la mia casa si riempia. Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati invitati gusterà la mia cena”».

(Luca 14,15)

Per i farisei l’incontro con Gesù era sempre rischioso, anche nel contesto rilassato di una cena. L’affermazione entusiastica di uno di loro («Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!») da origine ad un ammonimento preciso: attento a non trovarti fuori dalla porta!

Presi come siamo dalle incombenze anche buone del quotidiano, rischiamo di assolutizzarle, di tralasciare gli inviti di Dio e di autoescluderci così dal banchetto del Regno. E chi crede di avere già il suo posto assicurato solo perché sa snocciolare con precisione tutte le verità di fede è più a rischio. Alla fine siederà alla tavola di Dio una folla di gente che non avresti mai immaginato.

Buona domenica!

don Carlo

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