Vivi la Parola! 2017.01.16

Lunedì 16 gennaio 2017

Il Signore Gesù con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidone, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. Allora egli


«Disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca,
a causa della folla, perché non lo schiacciassero»

Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

(Marco 3,9)

La folla, provata da mille sofferenze, si getta su Gesù per essere guarita. I gesti provocati dalla disperazione possono essere pericolosi.
Gesù non si sottrae a tutto questo, non rimprovera questa irrazionalità, prende solo le misure per correre rischi.
Intanto guarisce, libera, sgrida in modo imperioso gli spiriti impuri, ma rimane a contatto con questa folla dolorante.
Non dobbiamo temere di immergerci anche noi nel dolore dei nostri fratelli, anche se questo ci condiziona, ci scomoda, ci prende tempo. È così che si manifesta l’amore di Dio per gli uomini in un modo che tutti comprendono. È il primo servizio che Gesù compie verso l’umanità all’inizio del suo ministero e rimane un esempio da non trascurare mai.

Buona giornata!
don Carlo

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