Vivi la Parola! 2018.04. 09 & 10

Lunedì 9 aprile 2018

ANNUNCIAZIONE DEL SIGNORE

In quel tempo, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e

«Si domandava che senso avesse un saluto come questo»

L’angelo le disse: « Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine». Allora Maria disse all’angelo: « Come è possibile? Non conosco uomo». Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.

(Luca 1,29)

L’irruzione di Dio nella vita di Maria la riempie di domande.

Domande speciali però: non quelle di chi istintivamente mette dei freni, o cerca sottili scuse per difendersi.

Sono invece le domande di chi vuole capire, di chi ha il cuore libero e cerca chiarezza per orientare verso Dio le nuove decisioni da prendere.

Le domande di chi già crede e si fida, chiede luce per comprendere il senso di un evento che sconvolge e vuole divinizzare la vita sua e dell’umanità.

Martedì 10 aprile 2018

Il Signore Gesù volle partire per la Galilea; trovò Filippo e gli disse: «Seguimi!». Filippo era di Betsàida, la città di Andrea e di Pietro. Filippo trovò Natanaele e gli disse: «Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di Giuseppe, di Nàzaret». Natanaele gli disse: «Da Nàzaret può venire qualcosa di buono?». Filippo gli rispose:

«Vieni e vedi»

Gesù intanto, visto Natanaele che gli veniva incontro, disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui non c’è falsità». Natanaele gli domandò: «Come mi conosci?». Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse, io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi». Gli replicò Natanaele: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio, tu sei il re d’Israele!». Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose più grandi di queste!». Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico: vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire e scendere sopra il Figlio dell’uomo».

(Giovanni 1,46)

Alle obiezioni umanamente sensate di Natanaele, Filippo non risponde raccontando o difendendo, ma invitando.

Il Cristianesimo infatti non è anzitutto una dottrina o la semplice appartenenza ad una religione. Se rimane solo a quel livello la parte più importante e appassionante rimane nascosta.

Il Cristianesimo offre un’esperienza viva e personale di Dio.

A ciascuno.

Per questo Filippo dice: «Vieni e vedi».

È l’unico modo per persuaderci davvero.

 

Buona giornata!

don Carlo

 

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