Vivi la Parola! 2018.04. dal 21 al 30

Sabato 21 aprile 2018

La folla disse al Signore Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma

«E’ il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero»

Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai!».

(Giovanni 6,32)

Il vero pane è Gesù.

Lui sfama.

Dà spiegazione ad ogni cosa, si riveste di assurdo sulla croce perché tutti lo possano capire e sentire vicino del dolore.

Dà come cibo Se stesso.

Vuole farci Dio, perché la Sua vita sia la nostra, il Suo cuore sia il nostro, il Suo amore dilaghi in noi e poi attorno a noi.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 22 aprile 2018

IV DI PASQUA

Il Signore Gesù disse ai Giudei: «Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà dalla mia mano. Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.

«Io e il Padre siamo una cosa sola»

(Giovanni 10,30)

Gesù e il Padre sono uno.

Non nel senso che sono la stessa cosa, come due fotocopie, ma nel senso che l’amore infinito che c’è tra loro, che è lo Spirito santo, li rende uno.

È il sogno di ogni amore quello di essere l’uno per l’altra, l’uno nell’altra, non conosciamo un ideale più bello quando siamo innamorati.

Il dono grandissimo che Gesù ci fa è quello di poter realizzare rapporti così tra noi, con tutti.

Buona giornata!

don Carlo

Lunedì 23 aprile 2018

44Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. 45Sta scritto nei profeti: Etutti saranno istruiti da Dio. Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me. 46Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui che viene da Dio ha visto il Padre. 47In verità, in verità io vi dico:

«Chi crede ha la vita eterna»

48Io sono il pane della vita. 49I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto e sono morti; 50questo è il pane che discende dal cielo, perché chi ne mangia non muoia. 51Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».

(Giovanni 6,47)

Gesù parla della vita eterna al presente, non dice “chi crede avrà la vita eterna”.

E’ la vita stessa di Dio che noi riceviamo in Gesù con l’Eucaristia.

Vivere con Lui significa vivere per sempre già da ora, essere in quella condizione per cui soffriamo, triboliamo, sbagliamo, ma con uno sguardo che va sempre al di là.

Non capiamo molte cose di quello che ci viene chiesto ma ci fidiamo, ci lasciamo condurre perché sicuramente ci conduce alla felicità, il Signore ci ama e non vuole altro per noi.

A volte è molto difficile crederlo, occorre chiudere gli occhi e abbandonarsi.

Buona giornata!

don Carlo

Martedì 24 aprile 2018

Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici:

«Volete andarvene anche voi?»

Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il Santo di Dio».

(Giovanni 6,67)

Oggi Gesù rivolge anche a me la fatidica domanda: “Vuoi andartene anche tu?”

Con il mondo che ci circonda non è facile dare la risposta di Pietro.

Eppure nonostante tutte le difficoltà, i dubbi, le incertezze, sento chiaramente che la mia vita lontano da Lui non avrebbe più senso.

Dopo che il Signore è entrato nella nostra vita non astrattamente ma in maniera concreta, Lo si può tradire, deludere, ma non si può più tornare indietro.

Buona giornata!

don Carlo

Mercoledì 25 aprile 2018
S. Marco, evangelista

«Il Signore designò altri settantadue

e li inviò a due a due davanti a sé»

in ogni città e luogo dove stava per recarsi. Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto,  guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “E’ vicino a voi il Regno di Dio”».

(Luca 10,1)

I discepoli vengono inviati, devono camminare, andare verso gli altri, è questo il nostro compito, mai stare fermi, considerarsi arrivati.

Non da soli ma in coppia, insieme, perché non siamo dei battitori liberi, ovunque andiamo rappresentiamo la comunità, la Chiesa con tutta la bellezza e la responsabilità che la cosa comporta.

Ci è chiesto solo di preparare il terreno che sarà Gesù a coltivare, questo ci dà tranquillità perché sarà Lui poi a gettare il seme.

Il nostro compito è più semplice, ci viene chiesto solo di essere persone di pace.

Buona giornata!

don Carlo

Giovedì 26  aprile 2018

Quando ormai si era a metà della festa, Gesù salì al tempio e si mise a insegnare. I Giudei ne erano meravigliati e dicevano: «Come mai costui conosce le Scritture, senza avere studiato?». Gesù rispose loro: «La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato. Chi vuol fare la sua volontà, riconoscerà se questa dottrina viene da Dio, o se io parlo da me stesso. Chi parla da se stesso, cerca la propria gloria; ma chi cerca la gloria di colui che lo ha mandato è veritiero, e in lui non c’è ingiustizia. Non è stato forse Mosé a darvi la Legge? Eppure nessuno di voi osserva la Legge! Perché cercate di uccidermi?». Rispose la folla: «Sei indemoniato! Chi cerca di ucciderti?». Disse loro Gesù: «Un’opera sola ho compiuto, e tutti ne siete meravigliati. Per questo Mosé vi ha dato la circoncisione – non che essa venga da Mosé, ma dai patriarchi – e voi circoncidete un uomo anche di sabato. Ora, se un uomo riceve la circoncisione di sabato perché non sia trasgredita la legge di Mosé, voi vi sdegnate contro di me perché di sabato ho guarito interamente un uomo?

«Non giudicate secondo le apparenze;

giudicate con giusto giudizio!»


(Giovanni 7,24)

I Giudei sono prevenuti nei confronti di Gesù, non viene da scuole rabbiniche eppure si permette di interpretare le Scritture.

Egli ci dice che è stato Dio stesso a dare la Legge ma essa va letta attraverso la misericordia.

Prima di tutto c’è sempre l’uomo con i suoi dolori, le sue fragilità, il bisogno di consolazione.

Questa è la prima Legge, accorgersi di chi ci sta accanto, saperne condividere le difficoltà, cercare di interpretarne i turbamenti, in una parola: amarlo.

Tutto il resto verrà dopo, solo in questo modo dimostreremo di fare la Sua volontà.

Buona giornata!

don Carlo

Venerdì 27 aprile 2018

Beate Caterina e Giuliana del Sacro Monte di Varese

Intanto alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano di uccidere? Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla. I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo? Ma costui sappiamo di dov’è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà di dove sia». Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete e sapete di dove sono. Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

«Cercavano allora di arrestarlo»

ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui, perché non era ancora giunta la sua ora. Molti della folla invece credettero in lui, e dicevano: «Il Cristo, quando verrà, compirà forse segni più grandi di quelli che ha fatto costui?».

(Giovanni 7,30)

Coloro che sono nel tempio e perciò i più vicini, cercano di arrestare Gesù.

Quelli che sono tra la folla, che lo hanno visto in lontananza e hanno sentito poco di quanto diceva, credono in Lui

Spesso nel Vangelo troviamo questa dicotomia e i più liberi sono i lontani.

Anche a noi può succedere la stessa cosa, ci sentiamo ‘di casa con Gesù’ e guardiamo con sufficienza chi è un po’ ai margini.

Così rischiamo di non incontrarLo di persona, ma solo per sentito dire.

Buona giornata!

don Carlo

Sabato 28 aprile 2018
S. Gianna Beretta Molla

I farisei udirono che la gente andava dicendo sottovoce queste cose di lui. Perciò i capi dei sacerdoti e i farisei mandarono delle guardie per arrestarlo. Gesù disse: «Ancora per poco tempo sono con voi; poi

«Vado da colui che mi ha mandato»

Voi mi cercherete e non mi troverete; e dove sono io, voi non potete venire». Dissero dunque tra loro i Giudei: «Dove sta per andare costui, che noi non potremo trovarlo? Andrà forse da quelli che sono dispersi fra i Greci e insegnerà ai Greci? Che discorso è quello che ha fatto: “Voi mi cercherete e non mi troverete”, e: “Dove sono io, voi non potete venire”?».

(Giovanni 7,33)

Gesù sta per essere ucciso eppure tutto la sua attenzione è concentrata sul ritorno al Padre.

Ecco in poche parole condensata la vita di ogni cristiano, uno spazio di tempo in cui lasciar agire Dio in noi, in attesa del ritorno a Lui.

Se viviamo con questa prospettiva è più facile essere distaccati dalle cose e dagli eventi.

Riusciremo ad andare al nocciolo delle questioni, a ciò che veramente è importante, senza lasciarci fuorviare dal contingente e da ciò che appesantisce le nostre giornate.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 29 aprile 2018

V DI PASQUA

Gesù alzàti gli occhi al cielo, disse: «Padre, è venuta l’ora: glorifica il Figlio tuo perché il Figlio glorifichi te. Tu gli hai dato potere su ogni essere umano, perché egli dia la vita eterna a tutti coloro che gli hai dato. Questa è la vita eterna: che conoscano te, l’unico vero Dio, e colui che hai mandato, Gesù Cristo. Io ti ho glorificato sulla terra, compiendo l’opera che mi hai dato da fare. E ora, Padre, glorificami davanti a te con quella gloria che io avevo presso di te prima che il mondo fosse. Ho manifestato il tuo nome agli uomini che mi hai dato dal mondo. Erano tuoi e li hai dati a me, ed essi hanno osservato la tua parola. Ora essi sanno che tutte le cose che mi hai dato vengono da te, perché le parole che hai dato a me io le ho date a loro. Essi le hanno accolte e sanno veramente che sono uscito da te e hanno creduto che tu mi hai mandato. Io prego per loro; non prego per il mondo, ma per coloro che tu mi hai dato, perché sono tuoi. Tutte le cose mie sono tue, e le tue sono mie, e io sono glorificato in loro. Io non sono più nel mondo; essi invece sono nel mondo, e io vengo a te.

«Padre santo, custodiscili nel tuo nome»

quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.

(Giovanni 17,11)

Nell’ora più difficile Gesù prega per noi.

Chiede al Padre di custodirci.

E’ bello sapere che già la sera della Sua passione Gesù aveva presente anche me, così come sono con i miei slanci e i miei tradimenti e che poco dopo sarebbe morto anche per me.

Con questa certezza non ho più paura di nulla, se ero nel suo cuore allora, a maggior ragione lo sarò adesso.

Buona giornata!

don Carlo

Lunedì 30 aprile 2018

Gesù disse ai farisei: “Io vado e voi mi cercherete, ma morirete nel vostro peccato. Dove vado io, voi non potete venire”. Dicevano allora i Giudei: “Forse si ucciderà, dal momento che dice: Dove vado io, voi non potete venire?”  E diceva loro: “Voi siete di quaggiù, io sono di lassù; voi siete di questo mondo, io non sono di questo mondo. Vi ho detto che morirete nei vostri peccati; se infatti non credete che Io Sono, morirete nei vostri peccati”.  Gli dissero allora: “Tu chi sei?”. Gesù disse loro: “Proprio ciò che vi dico. Avrei molte cose da dire e da giudicare sul vostro conto; ma colui che mi ha mandato è veritiero, ed io dico al mondo le cose che ho udito da lui”. Non capirono che egli parlava loro del Padre.  Disse allora Gesù:

«Quando avrete innalzato il Figlio dell’uomo,

allora saprete che Io Sono»

e non faccio nulla da me stesso, ma come mi ha insegnato il Padre, così io parlo. Colui che mi ha mandato è con me e non mi ha lasciato solo, perché io faccio sempre le cose che gli sono gradite”. A queste sue parole, molti credettero in lui.

(Giovanni 8,28)

Gesù ha parlato a lungo della sua missione, ha fatto miracoli per rendersi credibile, si identifica come “Io sono” cioè il nome di Dio, eppure non è accolto.

Solo la morte, e quale morte, darà testimonianza del Suo amore, solo essa ci mostrerà il vero volto di Dio.

Anche nella nostra vita, quando andiamo incontro all’insuccesso dopo aver agito al meglio di come potevamo, proprio in quel momento in cui ci sembra di dimostrare tutto il nostro fallimento è possibile che gli altri scorgano in noi la presenza del Signore. 

Questo perché liberati dalla nostra superbia lasciamo spazio a Lui di agire attraverso e nonostante noi.

Buona giornata!

don Carlo

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