Chiesa SS. MM. Protaso e Gervaso, patrimonio di tutti

Per soddisfare la curiosità di quanti si stanno chiedendo cosa succede in questi mesi sui ponteggi e i trabattelli che circondano la chiesa prepositurale di Gorgonzola, ecco di seguito i punti salienti dell’importante intervento di restauro conservativo deciso dalla parrocchia.

A distanza di oltre trent’anni dall’ultimo restauro dell’edificio, fatto dall’impresa Trivella, tutte le superfici esterne mostravano evidenti i segni del degrado causato dall’azione degli agenti atmosferici e dai materiali usati a suo tempo.

Per ovviare a queste e ad altre criticità ci si è affidati al progetto redatto dall’arch. Fabio Mastroberardino e agli operatori di Naos restauri. Il cantiere è stato aperto nell’ottobre del 2021, dodici mesi dopo che la chiesa dei SS. Protaso e Gervaso aveva compiuto i suoi primi duecento anni (1820-2020).

Oratorio della Trinità

Già concluso il consolidamento strutturale (impresa Sicem su progetto dell’ing. Parolari) mediante l’inserimento di tiranti metallici: due soli di questi sono visibili nel portico di facciata e dentro l’aula, gli altri sono tutti interni alle murature. L’intervento si è reso necessario per le grosse crepe che si erano aperte nella porzione dell’edificio più vicina al naviglio (costruito da Giacomo Moraglia, 1854-56) a causa della scarsa portanza del terreno, indebolito da scavi, umidità e radici di platani.

 

Intonaci delle facciate

Tutta la pellicola plastica risalente all’ultimo restauro è stata rimossa poiché impediva la corretta traspirazione delle murature: sul sottostante fondo ammalorato sono stati applicati una preparazione a calce (più rispettosa dell’edificio storico) e una successiva a base di silicati per uniformare la superficie. Su questo strato si sta ora procedendo a stendere la tinteggiatura ai silicati definitiva secondo le tonalità concordate attraverso un lungo confronto con la Soprintendenza: sono un po’ differenti rispetto alle precedenti, ma ponderate con cura.

Tre tinte differenti sono destinate a rivestire le superfici piane di pareti e volte, gli elementi verticali (lesene) e quelli orizzontali (marcapiano e architravi). Si è scelto di valorizzare le linee architettoniche neoclassiche, rispettando al contempo l’ultima tonalità gialla ormai storicizzata.

 

Elementi lapidei (pietre)

Statue, capitelli, cornici, balaustre, colonne e basamenti sono stati puliti e consolidati, completando l’opera con la stesura di un materiale protettivo idrorepellente utile a limitare il naturale degrado delle pietre (specie il ceppo e l’arenaria).

S’è scoperto poi che le semicolonne del pronao, finora rivestite di intonaco, erano in realtà in origine decorate a finto granito (analogamente allo stucco finto marmo che riveste le colonne interne della chiesa): si procederà a restituire loro l’aspetto originale, così da avvicinarle alle colonne del pronao, che sono in vero granito rosa.

 

Mausoleo Serbelloni

Sin dai primi giorni di cantiere, lo scorso ottobre, la volta del mausoleo ha svelato una grossa sorpresa. Rimuovendo l’intonaco monocromo attorno all’affresco centrale, è tornata alla luce una decorazione pittorica che riproduce una volta composta di pietre di ceppo. Verosimilmente faceva parte del progetto originale di Simone Cantoni (1776) che così voleva dare a questo edificio un aspetto più rustico e meno solenne. Nessuno era al corrente di questa decorazione: forse già nel corso dell’800 fu ricoperta da un intonaco, che durante il restauro di trent’anni fa non si pensò di provare a rimuovere.

È una scoperta destinata a cambiare sensibilmente la percezione di questo spazio monumentale. Si sta procedendo al recupero delle tinte originarie e al completamento di quelle porzioni che nel corso del tempo sono venute meno. Gli altri dipinti murali sono stati ripuliti e consolidati. Sono stati poi applicati dei dispositivi per contrastare la risalita dell’umidità lungo la parete semicircolare.

 

Dettagli e prospettive

Si sta procedendo al risanamento dei sette finestroni in legno della chiesa. Dispositivi meccanici ed elettromagnetici anti-volatili sono installati man mano che i lavori avanzano. Si prevede poi di mettere mano ai fianchi dell’edificio, all’abside e al tiburio (cupola), applicando il medesimo procedimento già sperimentato in facciata per gli intonaci, oltre ad alcune migliorie a scossaline e pluviali: il tetto (capriate e tegole) è invece in buone condizioni.

 

I costi e l’appello della parrocchia

Per sostenere dal punto di vista economico questi lavori (la spesa è ingente) la parrocchia sta cercando di acquisire il “bonus facciate” previsto dal Governo, ma non è semplice. Si tratta di un’agevolazione importante, pari al 90 per cento per le spese sostenute nel 2021, scesa al 60 per cento nel 2022. Si punta a completare i lavori entro l’anno, per sfruttare questo vantaggio fiscale prima che diminuisca ulteriormente.

I bonus aiutano, ma non coprono tutta la spesa: al netto dei bonus, infatti, quasi la metà della somma resta da coprire in via ordinaria con le offerte.
Da qui dunque l’appello: il restauro della prepositurale di Gorgonzola, l’opera architettonica più bella e di valore di tutta la Martesana, non è un fatto privato della parrocchia. È una realtà che riguarda tutti, credenti e non credenti. Della sua rinnovata bellezza e armonia potremo beneficiarne tutti: valorizzerà il nostro tessuto culturale, con ricadute positive per tutta la comunità cittadina in termini di immagine, decoro e non solo.
Anche per questo sarebbe opportuno che singoli cittadini, enti e istituzioni pubbliche e private potessero dare il loro contributo, affinché il restauro si realizzi bene e in tempi ragionevoli.

Grazie di cuore!

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