Vivi la Parola! 2017.01.04

Mercoledì 4 gennaio 2017
«Il Signore Gesù, quando cominciò il suo ministero, aveva circa trent’anni»
ed era figlio, come si riteneva, di Giuseppe, figlio di Eli, figlio di Mattat, figlio di Levi, figlio di Melchi, figlio di Innai, figlio di Giuseppe, figlio di Mattatia, figlio di Amos, figlio di Naum, figlio di Esli, figlio di Naggai, figlio di Maat, figlio di Mattatia, figlio di Semein, figlio di Iosec, figlio di Ioda, figlio di Ioanàn, figlio di Resa, figlio di Zorobabele, figlio di Salatièl, figlio di Neri, figlio di Melchi, figlio di Addi, figlio di Cosam, figlio di Elmadàm, figlio di Er, figlio di Gesù, figlio di Elièzer, figlio di Iorim, figlio di Mattat, figlio di Levi, figlio di Simeone, figlio di Giuda, figlio di Giuseppe, figlio di Ionam, figlio di Eliachìm, figlio di Melea, figlio di Menna, figlio di Mattatà, figlio di Natam, figlio di Davide, figlio di Iesse, figlio di Obed, figlio di Booz, figlio di Sala, figlio di Naassòn, figlio di Aminadàb, figlio di Admin, figlio di Arni, figlio di Esrom, figlio di Fares, figlio di Giuda, figlio di Giacobbe, figlio di Isacco, figlio di Abramo, figlio di Tare, figlio di Nacor, figlio di Seruc, figlio di Ragàu, figlio di Falek, figlio di Eber, figlio di Sala, figlio di Cainam, figlio di Arfacsàd, figlio di Sem, figlio di Noè, figlio di Lamec, figlio di Matusalemme, figlio di Enoc, figlio di Iaret, figlio di Maleleèl, figlio di Cainam, figlio di Enos, figlio di Set, figlio di Adamo, figlio di Dio.
(Luca 3,23)
Nella cultura giudaica del tempo trent’anni indicava l’età formale per il sacerdozio, era quindi l’età di un uomo maturo, normalmente già sposato da anni, nel pieno delle sue capacità fisiche e psichiche, che si è già costruito una posizione nella società e ha già un bagaglio di esperienza.
Gesù entra nel ministero da uomo adulto, esprimendo la pienezza dell’umanità.
È l’uomo vero, prototipo dell’umanità.
In lui ci possiamo specchiare, identificare, perché è l’uomo perfetto, quello che trova la sua identità nel dono totale di sé. Lui rivela pienamente l’uomo a se stesso.
Per questo, l’uomo che vuol comprendere se stesso fino in fondo deve avvicinarsi a Cristo (cfr. S. Giovanni Paolo II, Redemptor hominis n.10).

Buona giornata!
don Carlo

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