Vivi la parola! 2017.03.04

Sabato 4 marzo 2017

 

Il Signore Gesù entrò nella sinagoga. Vi era lì un uomo che aveva una mano paralizzata, e stavano a vedere se lo guariva in giorno di sabato, per accusarlo. Egli disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati, vieni qui in mezzo!». Poi domandò loro:

«È lecito in giorno di sabato fare del bene o fare del male,

salvare una vita o ucciderla?»

Ma essi tacevano. E guardandoli tutt’intorno con indignazione, rattristato per la durezza dei loro cuori, disse all’uomo: «Tendi la mano!». Egli la tese e la sua mano fu guarita. E i farisei uscirono subito con gli erodiani e tennero consiglio contro di lui per farlo morire.

(Marco 3,4)

 

Quando ci si preoccupa troppo di essere fedeli alle proprie abitudini religiose e le si fanno diventare la cosa più importante si corrono vari rischi.

Il primo è quello di ritenere che la religione consista nelle cose che faccio per Dio, mentre il primato appartiene a Dio, a quello che Lui ha fatto e fa per noi e a ciò che vuole dirci.

Tra gli altri rischi gravi c’è anche quello di cominciare a ritenere secondario ciò che è assolutamente centrale: per esempio dare più importanza alle proprie pratiche che all’amore per i fratelli e alla misericordia.

 

Buona giornata!

don Carlo

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