Vivi la Parola! 2018.07. 14, 15 & 16

Sabato 14 luglio 2018

1Gesù si avviò verso il monte degli Ulivi. 2Ma al mattino si recò di nuovo nel tempio e tutto il popolo andava da lui. Ed egli sedette e si mise a insegnare loro. 3Allora gli scribi e i farisei gli condussero una donna sorpresa in adulterio, la posero in mezzo e 4gli dissero: «Maestro, questa donna è stata sorpresa in flagrante adulterio. 5Ora Mosè, nella Legge, ci ha comandato di lapidare donne come questa.

«Tu che ne dici?»

6Dicevano questo per metterlo alla prova e per avere motivo di accusarlo. Ma Gesù si chinò e si mise a scrivere col dito per terra. 7Tuttavia, poiché insistevano nell’interrogarlo, si alzò e disse loro: «Chi di voi è senza peccato, getti per primo la pietra contro di lei». 8E, chinatosi di nuovo, scriveva per terra. 9Quelli, udito ciò, se ne andarono uno per uno, cominciando dai più anziani. Lo lasciarono solo, e la donna era là in mezzo. 10Allora Gesù si alzò e le disse: «Donna, dove sono? Nessuno ti ha condannata?». 11Ed ella rispose: «Nessuno, Signore». E Gesù disse: «Neanch’io ti condanno; va’ e d’ora in poi non peccare più».

(Giovanni 8,5)

Scribi e farisei vogliono sentire il giudizio di Gesù su questa donna: loro sono i giusti che presentano una peccatrice imperdonabile secondo la legge. Non sembra esserci scampo, né spazio per la misericordia.

E Gesù risponde obbligandoli a guardarsi dentro, a esaminare le loro intenzioni, a riconoscere che anche loro hanno i loro scheletri negli armadi.

Non è buonismo quello di Gesù, il peccato rimane peccato ed è male.

Ma la misericordia ci fa guardare alle persone prima che alla legge e con uno sguardo completamente nuovo, vedendo che anch’io ho tanto bisogno di essere perdonato, di fronte alla legge non avrei scampo e ho un infinito bisogno di misericordia.

Buona giornata!

don Carlo

Domenica 15 luglio 2018

VIII DOPO PENTECOSTE

35Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». 36Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». 37Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 38Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». 39Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. 40Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato». 41Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. 42Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. 43Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, 44

«E chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti»

45Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

(Marco 10,44)

Uomini e donne come me e te vivono in questo momento in condizioni indegne e disumane. È umiliante accettare tutto questo senza fare nulla, è una sconfitta bruciante. 

L’unico modo per risolvere l’insopportabile ingiustizia che governa il nostro mondo, in cui un’infinita avidità crea ricchissimi e poverissimi, è capovolgere completamente i criteri.

Il Vangelo lo dice chiaramente: chi comanda deve servire come uno schiavo, consumando la sua vita per gli altri, il fratello più piccolo è il re (cfr. Matteo 25,40).

Ma solo l’amore apre gli occhi e suggerisce strade simili, che trasformano e umanizzano la terra.

Per questo il mondo attende con impazienza anche da ciascuno di noi un’invasione d’amore.

Buona domenica!

don Carlo

Lunedì 16 luglio 2018

8Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, 9guarite i malati che vi si trovano, e dite loro:

«È vicino a voi il regno di Dio»

10Ma quando entrerete in una città e non vi accoglieranno, uscite sulle sue piazze e dite: 11“Anche la polvere della vostra città, che si è attaccata ai nostri piedi, noi la scuotiamo contro di voi; sappiate però che il regno di Dio è vicino”. 12Io vi dico che, in quel giorno, Sòdoma sarà trattata meno duramente di quella città.

(Luca 10,9)

La cura affettuosa dei malati, la presenza dei discepoli di Gesù nella nostra casa è il segno che la vita di Dio ci sta toccando, che il suo amore ci sta trasformando, che il Suo stile di prossimità è sceso sulla terra e genera frutti nuovi di gioia e di pace.

Dio cambia il mondo così: entrando con semplicità nel nostro quotidiano attraverso il Suoi figli, che testimoniano con concretezza la cultura del dono di sé, del servizio gratuito e generoso.

Portare il sorriso, l’amore e la speranza in un qualunque luogo indica che Dio sta passando proprio lì.

Buona giornata!

don Carlo

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