Vivi la Parola! 2018.09. 01, 02 & 03

Sabato 1 settembre 2018

 

Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Chi accoglie i miei comandamenti e li osserva, questi è colui che mi ama. Chi ama me sarà amato dal Padre mio e anch’io lo amerò e mi manifesterò a lui». Gli disse Giuda, non l’Iscariota: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi, e non al mondo?». Gli rispose Gesù: «Se uno mi ama, osserverà la mia parola e il Padre mio lo amerà e noi verremo a lui e prenderemo dimora presso di lui. Chi non mi ama, non osserva le mie parole; e

«La parola che voi ascoltate non è mia,

ma del Padre che mi ha mandato»

(Giovanni 14,24)

 

L’unità tra Gesù e il Padre è totale, tutto ciò che è dell’uno appartiene anche all’altro, ciò che uno dice è espressione anche dell’altro. C’è quindi una perfetta unità di pensiero tra loro, per lo Spirito Santo Amore che li unisce.

E questa vita trinitaria è il modello della vita dell’umanità. Noi che abbiamo ricevuto questa rivelazione sappiamo perciò di poter annunciare Dio realizzando questa unità d’amore nelle relazioni tra noi. È la scuola più alta e più perfetta del Vangelo, vivere uno nell’altro, uno per l’altro, uno con l’altro.

 

Buona giornata!
don Carlo

Domenica 2 settembre 2018

I DOMENICA DOPO IL MARTIRIO DI SAN GIOVANNI IL PRECURSORE

 

Nacque una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena.

«Lui deve crescere; io, invece, diminuire»

Chi viene dall’alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l’ira di Dio rimane su di lui.

(Giovanni 3,30)

 

Gesù cresce in noi quando togliamo dal centro del palcoscenico l’ingombro del nostro io e scegliamo di essere il Suo donarsi per amore vivo, almeno tutte le volte che riusciamo. Così è Lui ad agire e non più noi e le opere che compiamo, anche se sconosciute, hanno il sapore dell’eterno.

Questo può avvenire anche quando nei rapporti tra noi viviamo un profondo ascolto reciproco, pronti a donare e anche a perdere la nostra idea. Quel non pretendere di imporsi lascia lo spazio alla Sapienza: noi diminuiamo, Lui cresce e fa comprendere strade che prima nessuno avrebbe immaginato.

 

Buona domenica!

don Carlo

 

Lunedì 3 settembre 2018

S. Gregorio Magno, papa e dottore della Chiesa

 

Il Signore Gesù disse: «Quale donna, se ha dieci monete e ne perde una, non

«Accende la lampada e spazza la casa e cerca accuratamente»

finché non la trova? E dopo averla trovata, chiama le amiche e le vicine, e dice: “Rallegratevi con me, perché ho trovato la moneta che avevo perduto”. Così, io vi dico, vi è gioia davanti agli angeli di Dio per un solo peccatore che si converte».

(Luca 15,8)

 

Difficile che ci si impegni tanto per una monetina perduta.

Ma la paraboletta di Gesù getta luce sull’agire di Dio, sul Suo cuore, sempre proteso a raggiungere e a recuperare tutti, anche quelli per cui nessuno si darebbe pena.

Mostra il dinamismo intraprendente dell’amore, che impiega ogni mezzo, concentra le energie, si appassiona alle persone e alle realtà che Dio ci affida. A volte ci si potrebbe demotivare guardando la piccolezza del compito, ma nulla è piccolo di ciò che è fatto per amore.

 

Buona giornata!

don Carlo

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