Lettera aperta ai bambini che avrebbero dovuto ricevere la prima comunione

Carissime/i ragazze/i,
oggi 10 maggio sarebbero dovute iniziare le celebrazioni delle Messe di Prime Comunione. Momento di gioia e di emozione, tanto atteso e desiderato da voi, dalle vostre famiglie, dai vostri parenti e amici. L’occasione di una splendida festa, forse la più bella che vi abbiano fatto finora.

Ma questo coronavirus è come una colossale impresa di traslochi: ha spostato tutto, ha spostato il mondo. Il giro d’Italia, i campionati di calcio, le Olimpiadi, pazzesco! Tutto traslocato mesi e mesi dopo, un anno dopo. Pensate, il coronavirus ha addirittura ha spostato le Prime Comunioni!!

Certo, potremmo celebrarle prestissimo, dal 18 maggio si potrà finalmente tornare a Messa.
Ma in questo caso la Prima comunione dovrebbe avvenire a piccoli gruppetti di ragazzi, perché è importantissimo rispettare il distanziamento sociale, non potremmo assolutamente riempire la chiesa, non si potrebbe fare nessuna festa, quindi una Prima Comunione con papà, mamma fratelli, al massimo anche i nonni, tutti rigorosamente con la mascherina!

E c’è anche un pochino il problema della preparazione.
Immaginiamo che le partite della Champions si giocassero fra una settimana! Sarebbe divertente, magari ci sono dei giocatori che non vedono un pallone da tre mesi, il cui unico esercizio in questi giorni è stato andare dal letto, alla sedia della cucina, al divano. Dovrebbero allenarsi un po’!

La Prima Comunione è un’esperienza di Dio importantissima, che ti rimane per tutta la vita, alla quale vogliamo arrivare tutti insieme preparatissimi, con tutte le persone che ci sono care, perché sia una grande festa.
Magari dovremo aspettare un po’, a costo di farla l’anno prossimo, adesso ancora non lo sappiamo, ma vogliamo che sia una grande gioia per tutti insieme.

Il grande Napoleone, quando era in esilio nell’isola di Sant’Elena aveva riscoperto la fede e passava molto tempo ad insegnare catechismo ai figli dei sorveglianti del carcere. Una volta, parlando con loro, disse che il giorno più bello della sua vita non era stato né quello della sua incoronazione a imperatore nella cattedrale di Notre Dame a Parigi, né quello in cui aveva ottenuto la più strepitosa vittoria militare. Con commozione disse loro che era stato quello in cui nella sua città, ad Ajaccio in Corsica, aveva incontrato Gesù, facendo la Prima Comunione.

Anche per tutti voi non dovrà essere meno importante!

A presto, anzi, a prestissimo!!

Don Carlo e le catechiste di 4^ elementare

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